Uniti alla VITE per avere la VITA
V Domenica di Pasqua
Clicca per vedere e scaricare l'immagine a grandezza intera (2048 × 1506 pixel, dimensione del file: 188 KB)
Clicca per vedere e scaricare l'immagine a grandezza intera (2048 × 1506 pixel, dimensione del file: 188 KB)
Commento di Fernando Cordero ss.cc.
La vite è un'immagine che ci rimanda al vino, alla gioia, alla creatività, all'estasi, all'ispirazione. Per essere ispirati dobbiamo essere uniti a Gesù. Da questa unione nella gioia Egli ci donerà frutti abbondanti per la sua Chiesa. I giovani e i bambini – anche gli adulti – hanno bisogno di una Chiesa gioiosa e impegnata, casa e laboratorio di esperienze che conducano all’incontro con Colei che è la vera vite. Nuovi linguaggi, nuove piattaforme e, soprattutto, condividere tempo con i giovani è un bel compito che possiamo estrarre dal vino nuovo del Vangelo, che finisce per trasformare la nostra stantietà e riluttanza. Essere uniti alla vite è garanzia di una vita piena di senso, di una vita feconda, di una vita sprecata nel vino dell'amore. Ci dice:
“Io sono la tua fonte di energia, se ti unisci a me, caricherò le tue batterie, avrai luce ed energia, ti riempirò… Se non ti unisci a me vivrai di fame o senza copertura. Unisciti a me, perché io sono la vera vite.
Con tanti ragazzi e ragazze che fanno la Prima Comunione in questi giorni, trasmettiamo la gioia di credere, di Gesù che scivola nei nostri cuori, fatto pane, fatto vino, fatto gioia e amore.
Trasmettiamo a tutti la gioia di essere uniti alla Vite per avere la vita: la gioia di Cana, la gioia di Maria, la gioia della Chiesa che è Comunità del Risorto.
1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Autore: Patxi Velasco Fano (página de inicio)